Portare la relazione terapeutica al di fuori degli studi
La psicoterapia outdoor, letteralmente “fuori dalla porta”, si propone di svolgere i colloqui psicologici in un contesto ambientale diverso da quello dello studio del professionista.
A seguito dell’esperienza maturata nell’ambito delle cure palliative, dove molti pazienti in fase terminale non avevano la possibilità di recarsi in ospedale o in studio, si è sentita l’esigenza di sperimentare un modello psicologico meno convenzionale: colloqui condotti in ambienti accessibili come abitazioni, giardini o parchi.
Cosa cambia rispetto alla normale terapia?
Il nuovo setting che si crea mantiene le stesse regole del setting tradizionale, ma si arricchisce degli stimoli e delle possibilità che un ambiente – naturale o artificiale – può offrire. Questo contesto alternativo può restituire al paziente nuovi temi su cui riflettere e lavorare, favorendo l’emergere di contenuti emotivi che spesso rimangono bloccati negli spazi chiusi.
Il Dott. Fabrizio Pace ritiene la psicoterapia outdoor un potente strumento di lavoro, capace di arricchire il percorso terapeutico con significati nuovi, soprattutto quando ci si rivolge a persone con minori possibilità di accesso o con una struttura emotiva più rigida. Anche per lo psicologo clinico può rappresentare un valido mezzo per attivare processi riflessivi a un livello meno profondo, ma ugualmente significativo.
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